Accavallare le gambe, indossare tacchi alti o rimanere seduti/in piedi per tempi prolungati sono comportamenti che, se ripetuti ogni giorno, possono peggiorare i disturbi venosi degli arti inferiori.

Spesso lo facciamo senza rendercene conto: seduti, con le gambe incrociate e il peso del corpo che comprime vene e circolazione. Una posizione apparentemente innocua, ma tutt’altro che benefica.

Oltre a causare dolori a ginocchia, zona lombare e schiena, mantenere le gambe accavallate a lungo può favorire:

  • Aumento della pressione venosa: i vasi sanguigni a livello del cavo popliteo (dietro il ginocchio) vengono compressi dall’incrocio delle gambe. Il sangue fatica a risalire verso il cuore e la pressione venosa aumenta, sovraccaricando il sistema circolatorio.
  • Infiammazione e indebolimento delle vene: la postura prolungata può irritare le pareti venose, provocare gonfiore, ristagno di sangue, dilatazione e, nel tempo, favorire la comparsa di capillari e vene varicose.

Da ricordare che la comparsa delle vene varicose dipende anche da altri fattori di rischio come predisposizione familiare, obesità, gravidanze, sedentarietà e familiarità.


Qual è la postura corretta da mantenere da seduti?

Per proteggere la circolazione e la colonna vertebrale è importante adottare una postura corretta:

  • Appoggiare bene entrambi i piedi a terra, senza incrociare le gambe.
  • Mantenere la schiena dritta, con le spalle rilassate.
  • Se la seduta è troppo alta, aiutarsi con un poggiapiedi.

Quando si è costretti a rimanere seduti molte ore (in ufficio, in auto, al computer), è consigliabile alzarsi ogni 45–60 minuti, camminare per qualche minuto o eseguire semplici movimenti della caviglia per riattivare la circolazione. L’obiettivo è evitare di restare a lungo nella stessa posizione.

Se proprio non riesci a rinunciare ad accavallare le gambe, fallo solo per brevi pause e incrociandole a livello della caviglia, non delle cosce, per non comprimere le vene principali.


Tacchi alti e circolazione venosa

Un altro fattore da non sottovalutare (soprattutto per le donne) è l’uso frequente di scarpe con tacco superiore a 3–5 cm.

I tacchi, se indossati a lungo:

  • alterano l’appoggio del piede;
  • modificano postura di ginocchia, anche, bacino e colonna vertebrale;
  • riducono l’efficienza della “pompa muscolare del polpaccio”, essenziale per il ritorno venoso verso il cuore.

In pratica, quando camminiamo con un tacco alto, il polpaccio lavora meno e il sangue fatica a risalire; si crea ristagno e aumenta la pressione venosa, uno dei meccanismi che favorisce lo sviluppo di vene varicose.

In generale, tutte le calzature che impediscono una camminata fluida o naturale ostacolano, in parte, il corretto ritorno venoso.


In sintesi

  • Evita di mantenere a lungo le gambe accavallate.
  • Preferisci una seduta con piedi ben appoggiati e schiena eretta.
  • Fai brevi pause attive durante la giornata.
  • Usa i tacchi alti solo occasionalmente e non per molte ore consecutive.
  • Favorisci una camminata naturale per stimolare la circolazione.